FACCIAMO UNA BREVE INTRODUZIONE

San Paolo è il fondatore della Chiesa di Efeso. Egli si recò per la prima volta a Efeso in compagnia di Aquila e di Priscilla verso la fine della sua seconda grande missione,  intorno al 54. Partendo lasciò la comunità alle cure di Aquila e Priscilla. 

Durante la sua terza missione, Paolo tornò a Efeso fermandosi per più di due anni. In seguito dovette allontanarsi nuovamente, ma non smise anche da lontano di averne cura, difendendo questa comunità da alcuni lupi rapaci pronti a sedurre i fedeli. 

Dopo la prigionia romana, tornò nuovamente, per poi lasciare come pastore il discepolo Timoteo.  Dopo la morte di San Paolo, andò a stabilirsi in Efeso San Giovanni insieme con Maria Santissima,  come testimonia anche la beata Emmerich.  Infatti recentemente è stata ritrovata la casa. 

Ma a quel tempo la chiesa di Efeso aveva perduto molto del suo primitivo fervore,  come si riscontra dai rimproveri che troviamo nel libro dell’Apocalisse.

Gli studi moderni mettono in dubbio che la lettera fosse realmente indirizzata alla chiesa di Efeso ,  in quanto alcuni codici non riportano il nome di Efeso.  Inoltre sempre alcuni studiosi negano che l’autore della lettera sia l’apostolo Paolo.  Ma ci viene in aiuto la tradizione cattolica, che conferma che la lettera è dell’apostolo San Paolo ed è realmente indirizzata alla comunità Cristiana di Efeso.  Anzi, tutta l’antichità, compresi gli eretici, mai dubitarono dell’autenticità di questa lettera e del suo vero autore, cioè l’apostolo San Paolo.

In questa lettera l’apostolo tratta dei grandi benefici che per mezzo di Gesù Cristo furono concessi agli uomini e dei doveri che hanno i cristiani.

San Paolo invita gli Efesini a ricordarsi dello stato miserabile in cui si trovavano prima della loro conversione. Poi prega per domandare a Dio che gli Efesini conoscano la grandezza della loro vocazione, e possano ricevere le grazie necessarie per essere buoni e perfetti cristiani. 

Esorta poi gli Efesini a corrispondere degnamente alle grazie ricevute e tratta dei doveri generali di tutti i cristiani , poi dei doveri propri di alcuni stati particolari. L’esortazione finale è a combattere valorosamente con le armi cristiane, fra cui molto importante la preghiera.

Privacy Policy Cookie Policy